1° GIORNO: SALITA AL RIFUGIO Dalla stazione del treno si esce per un tunnel sul ghiacciaio, e si percorre la larga pista (di solito battuta meccanicamente) che porta in tre quarti d'ora all'Oberes Monchsjoch e alla vicina Monchsjochhutte. 2° GIORNO: SALITA ALLA VETTA Dal rifugio si torna agli skilift e poca distanza dal tunnel, e si prosegue verso sud attraverso la parte superiore dello Jungfraufirn, fino a raggiungere la base (m. 3411) delle rocce della cresta est del Rottalhorn (Kranzbergegg). Si attacca per un largo pendio di ghiaia e neve, si supera una fessura (II e III, spesso vetrata) al termine della quale è un ancoraggio da doppia per la discesa, e si prosegue per placche più facili e nevai alla cresta. Il passaggio può anche essere evitato a sinistra. Si prosegue sul crinale nevoso, si scende per un tratto tra grandi crepacci, e poi si attraversano obliquamente i pendii ai piedi della parete nord est del Rottalhorn. Superata la crepaccia terminale, un breve ma ripido pendio porta alla Rottalsattel (m. 3885). La salita diretta dal ghiacciaio alla Rottalsattel che costituiva la via normale in passato, è oggi resa molto difficile da enormi crepacci. Dalla Rottalsattel ci si alza obliquamente per un ripido e insidioso pendio di neve e ghaiccio (45°) fino a raggiungere le rocce. Si continua lungo queste senza difficoltà, sfruttando i numerosi fittoni metallici per l'assicurazione. Pendii di neve e grossi blocchi rocciosi (passi di I grado) portano direttamente all'ampia vetta. DISCESA: per l'itinerario di salita |