Dopo tanta acqua finalmente una bella giornata di sole per la Como - Valmadrera, la gara conclusiva della stagione agonistica della corsa. Quella che è la gara sulle montagne sopra casa che ben conosco dove vado sempre ad allenarmi. La gara che parte dalla città dove sono nato.
L'obiettivo di quest'oggi, vista la brillante prova dello scorso anno, è battere il muro delle 4 ore, visto che lo avevo praticamente sfiorato. Ma invece oggi è stata una di quelle giornate no ed ho solamente cercato di limitare i danni cercando di tenere la posizione presa fin dalla salita di Brunate e mantenerla fino al traguardo finale di Valmadrera.
Le facce che si incontrano oramai sono sempre quelle, ma quest'oggi oltre al sempre presente socio di allenamento Francesco c'è anche l'amico mezzalamista Marco, abituato a correre su ben altre distanze che su questi 35 km.
Dopo un primo tratto su strada asfaltata da subito in salita, questa è una gara dove fin dalla partenza si inizia a salire e non appena si prende il sentiero per Brunate si fa veramente ripida fino a che non si arriva al CAO. Poi da qui si può veramente correre. Gli intermedi mi soddisfano, ma sento di non essere particolarmente brillante, continuo a ripetermi che è ancora lunga e sul Palanzone veramente posso guadagnare posizioni, del resto l'anno scorso era stato così. Sulla strada verso il Palanzone incontro anche l'amico del CAI Capiago Mario, sulla vetta c'è l'altro amico del CAI Fiorenzo a darmi una Red Bull, sempre presente come protezione civile. Parto bene nella prima parte della discesa, ma poi comincio ad avvertire qualche dolore di stomaco che mi rallenta, forse avrò preso freddo, non so, ma è la stessa sensazione che ho provato l'anno scorso alla Valmalenco - Valposchiavo, cerco di fare il meglio che posso e non mollare.
Passaggio ad Asso, con mamma e papà ad aspettarmi, e poi l'ultima rampa della giornata, la salita al rifugio SEV prima di scendere a Valmadrera. Ma che fatica, caldo, salita sofferta, non riesco a dare come voglio, eppure l'anno scorso non avevo faticato così. Tre ore e 46 arrivo al rifugio SEV, il sogno di battere il muro delle 4 ore è sfumato, ma ancora in discesa sento gli stessi sintomi, non riesco a brillare come vorrei, e riuscirò comunque a tagliare il traguardo di Valmadrera in 4.15.33, ma comunque dentro nei primi 50 ed essere fra i chiamati alla premiazione, giungendo al 39° posto, mantenendo la posizione presa fin dalla salita di Brunate, al contrario dell'anno scorso quando poi avevo guadagnato posizioni arrivando 22°.
Anche per questa stagione un anno di attesa per la riscossa ... ora aspettiamo la neve che arrivi copiosa quanto prima per iniziare le gare sugli sci ... prossima gara la doppia Sgambeda in quel di Livigno !!!