Finalmente "Tour du Grand Paradis" !!!!!!!!!!!! Erano due anni che puntavo a questa gara.
Il compagno di squadra in questa avventura è ancora il mio amico Andrea con cui ho condiviso le fatiche del Tour du Rutor.
Dopo le splendide giornate di sole di quella fatica ora si spera solo in una finestra di bel tempo per il fine settimana, perché ahimè la neve che non è arrivata quest'inverno sta arrivando ora proprio sul finale di stagione ...
Le nostre preghiere sembrano avere il loro effetto perché pare che il sole per il fine settimana ci degni della sua presenza.
Al briefing viene annunciato che comunque il tratto alpinistico a piedi non si farà e che le condizioni in quota sono invernali e si prevedono pure venti forti in quota ricordandoci le condizioni incontrate lo scorso anno in occasione del Mezzalama. Esattamente l'opposto a quello che abbiamo avuto al Rutor ...
Certo che la bella nevicatina ... breve ma intensa sufficiente ad imbiancare i prati ... che si vedeva fuori dalla finestra mentre eravamo a cena non era molto incoraggiante ...
L'indomani alla sveglia il primo pensiero è quello di guardare fuori dalla finestra, cielo sereno ma freddo.
La partenza è alle 8.00 da Pravieux - Pessey sci in spalla ma per lo meno su terreno ricoperto da pochi cm di neve. Visto il tipo salita, su mulattiera ripida non è un male partire a piedi, e vista l'esperienza di quest'anno mi viene quasi il pensiero la prossima estate di fare qualche allenamento a secco di corsa con gli scarponi e gli sci in spalla ...
Con gran dispiacere causa 15° sotto zero e vento forte in quota viene annunciato che il tetto della gara saranno i 3600 metri della schiena d'asino, ma sarà pur sempre un garone con oltre 2100 metri di dislivello da percorrere in salita e poco di meno in discesa ...
Giunti al limite del bosco finalmente calziamo gli sci, così è tutt'altra vita. In un'oretta circa arriviamo alla volta del Rifugio Chabod, primo punto di ristoro, e bersi un tè caldo è d'obbligo, ma è anche l'occasione per ricompattarmi col mio compagno di squadra.
Andiamo oltre ed inizia una serie di inversioni prima di giungere ad un plateau a quota 3200 metri dove diviene obbligatorio procedere in cordata.
Partiamo di buon passo, sono io tirare, ed un po' di posizioni riusciamo a guadagnarle, anche spronato dal mio compagno che mi invita pure ad aumentare il ritmo, e questa pezzo in salita fino alla schiena d'asino ci renderà bene.
Più avanti sarà pure obbligatorio indossare la giacca a vento che non mollerò più fino al traguardo. Difatti via via che saliamo il freddo si fa più intenso e soprattutto il vento aumenta. Al termine della salita saremo avvolti da una fitta nuvola di neve sollevata dal forte vento. Vuoi il freddo, vuoi la stanchezza ma so solo che se alla schiena d'asino non c'erano i volontari dell'organizzazione a toglierci le pelli ed a slegarci adesso saremmo ancora su.
Appena pronti iniziamo la discesa verso il rifugio Vittorio Emanuele, ci viene indicato di seguire le bandierine ... a vederle ... ma per fortuna il vento cala un attimo e riesco ad intravederle.
La neve non è male, ma per fortuna è bella tritata perché altrimenti ci sarebbe un bel crostone, non è facilissima ma si lascia sciare. Come ci abbassiamo di quota di qualche centinaio di metri il vento cala e diventa tutto un altro mondo e siamo pure baciati da un bellissimo sole.
Termina anche la prima discesa, ristoro con un altro tè caldo, e cambio di assetto per l'ultima breve salita di 300 metri di dislivello fino al colle del Ciarforon.
Ultimo cambio di assetto e via per la discesa finale fino al traguardo di Pont, discesa caratterizzata da un lungo traverso e poi da un discesa in mezzo alla valle via via sempre più pianeggiante dove nelle fasi finali conta essere un buon fondista per spingere di braccia.
Il traguardo di Pont arriva, finalmente, ed anche questa è fatta, ma con l'appuntamento già fissato alla prossima edizione fra due anni con la speranza di arrivare sul Gran Paradiso, ma soprattutto con il magone che questa è l'ultima gara di sci alpinismo della stagione ed a breve si sfodereranno le scarpette da sky running ...