Dopo l’edizione bagnata del 2011 su un percorso che nulla aveva a che vedere con il vero trofeo Scaccabarozzi, finalmente una giornata asciutta per l’edizione 2012, purtroppo le solite nubi avvolgono le Grigne ed il cielo terso di due anni fa è solo un bel ricordo.
Sempre nutrito il numero di atleti partecipanti, per quella che è la mia gara principe della stagione estiva. Appuntamento fisso per la metà di settembre ormai da sei anni.
Devo anche confessare che qualche dubbio sulla mia partecipazione alla vigilia quest’anno l’ho avuto, visto qualche problemino muscolare che mi sta perseguitando da qualche mese, e sono anche consapevole che sarà dura riuscire a ripetere la performance del 2010 quando conclusi in 6.18.55. Ma alla fine a vincere è la voglia di correre, di misurarsi sui quei 43 km e 3200 metri di dislivello, vada come vada, è un percorso che ben conosco e sono consapevole di quello che mi aspetta.
Partenza alle 7.30 da Pasturo fra gli applausi della gente. Prima parte di gara fino ai Piani Resinelli, dopo un tratto iniziale su salita ripida, tutta da correre per scaldare bene i motori. Ora prendiamo il sentiero delle Foppe, verso il rifugio Rosalba, iniziamo ad entrare nel cuore delle Grignetta. Le gambe girano, il fiato non manca, ma non vanno come vuole la testa. Arrivo in Rosalba in 1.56, sosta ristoro e via verso il cuore della Grignetta, ora iniziano i tratti tecnici.
Il bel cielo azzurro è solo nella mente, siamo avvolti dalla solite nubi che fanno capolino sulle Grigne. Dopo 2.27 arrivo anche sulla vetta della Grignetta, pubblico presente in maniera nutrita.
Ora una bella discesa fino al rifugio Elisa, tecnica la prima parte lungo il canalino federazione, e poi tutta da correre fino in fondo. Sosta ristoro e poi via a girare intorno al Grignone passando per i rifugi Bietti e Bogani con in mezzo la tetra Val Cassina. Nonostante tutto i chilometri mi paiono scorrere in fretta, la fatica non la sento più di tanto.
Passaggio al rifugio Bogani in 4.26, dopo una breve sosta ristoro, partenza per affrontare l’ultima lunga salita della giornata che ci porterà sul tetto della gara.
Arrivo in vetta al Grignone dopo 5.10, con l’aiuto nell’ultimo strappo della sempre presenta santa catena … con il cuore in gola ... ed ora non manca che la lunga discesa fino al traguardo di Pasturo … discesa si fa per dire perché le salite non sono mica finite ...
Penso che in discesa potrò darci dentro … ma invece le gambe non sono reattive come voglio, le sento legate, subentra anche la stanchezza, ma almeno il fondo del sentiero diviene via via migliore e la tensione può calare.
Passaggio al Pialeral in 5.48, ora sono convinto che non riuscirò mai ad eguagliare la performance di due anni fa, devo solo cercare di stare sotto le sette ore. Adesso è tutta da correre, anche se c’è ancora di mezzo una salitella infida di duecento metri di dislivello per arrivare alla chiesetta di San Calimero.
Ora in discesa fino a Pasturo, anche se qualche breve fastidioso strappo in salita c’è ancora … ma alla fina arrivo al traguardo di Pasturo nel tempo di 6.55.20 ... non pienamente soddisfatto ma almeno felice di avere portato a termine il mio sesto Trofeo Scaccabarozzi.