Percorre a ritroso il cammino della seconda tappa fino al bivio prendendo poi a sinistra. Il ripido sentiero porta alla carrozzabile sottostante il Rifugio Entova allo Scerscen, attualmente chiuso.
La si imbocca a sinstra e, dopo alcuni grandi tornanti, la si segue pressochè in piano lungo il versante meridionale della Sassa d'Entova. Attraversato un vallone quasi sempre occupato dai resti di un slavina si incontra un tornante a sinistra dove la traccia abbandona la strada.
Dopo aver guadato un torrente e percorso un tratto in leggera discesa fra detriti, la traccia compie un lungo traverso mentenendosi in quota verso l'evidente struttura rocciosa posta di fronte a chiamata Il Castello.
Attraversando vallette e dossi poco marcati si giunge, in prossomità del Castello, alla sommità di un vallona che si abbassa verso l'Alpe Entova. Ignorando questo vallone si prosegue puntando al passaggio posto a valle (destra) delle rocce del Castello. Doppiate queste ultime, con bervi saliscendi tra magro pascolo e pietrame, si ragiunge la conca dell'Alpe Sasso Nero (m. 2304).
Dall'alpeggio ci si porta verso SE su un piccolo dosso a monte della quota 2307 e, attraversata una valetta sassosa, si aggira un secondo dosso fino ad arrivare in vista della conca del lago Palù e, a sinstra, dell'Alpe Roggione.
Il sentiero scende rapidamente fra i mughi e, dove questi vengono sostituiti dai larici e dagli abeti, raggiunge l'Alpe Roggione (m. 2007).
Lasciato sulla sinistra il bivio per l'Alpe Sasso Nero, si continua in direzione ovest puntando a un evidente intaglio a nord del Monte Roggione detto Bocchel del Torno (m. 2203). Lo si raggiunge inerpicandosi per uno stretto canalino sassoso.
L'altro versante si presente più dolce; si scende fra radi larici su terreno in parte palustre lasciando a destra il sentiero per l'Alpe Campolungo.Raggiunta la pista di sci la si percorre in discesa fino alla stazione di partenza della seggiovia per incrociare, poco oltre, una bella mulattiera. Si prosegue lungo quest'ultima a sinstra attraversando un bellissimo bosco fino al piano alluvionale dell'Alpe Campascio (m. 1850).
Si supera il torrente Scerscen presso il limite meridionale della spianata e ci si porta verso le baite dell'alpe. In corrispondenza del primo isolato fabbricato si segue il sentiero che si innalza verso destra lungo la sponda boscosa sulla quale poggiano i Rifugi Musella e Mitta. Superati i due rifugi si perviene all'ampia conca di Musella.
Superato un torrentello si lascia il sentiero proveniente da Franscia raggiungendo fra gli ultimi larici le baite superiori dell'Alpe Musella (m. 2076).
Piegando poi a sinsitra si risale un valloncello che porta a intersecare un ben marcato sentiero prveniente da Campo Moro. Bisogna ora risalire i "sette sospiri", ovvero sette faticose chine erbose che portano direttamente al rifugio Carate Brianza alla Bocchetta delle Forbici (m. 2636), ai piedi delle rocciose Cime di Musella.