Dallo stabilimento della Mauri seguire per un breve tratto la strada asfaltata in salita fino al termine del bosco posto alla nostra destra. Da qui prendere un sentiero che in breve porta sulla strada agricola che da Pasturo porta al Pialeral.
Seguirla fino al secondo tornante.
Si imbocca allora a destra una mulattiera che taglia i tornanti della strada e sale direttamente, per i pascoli di Canèn, alle case di Cornisella, riportandosi di nuovo sulla carreggiabile nei pressi della cappelletta Regina Pacis (m. 1042).
Si continua in salita sulla carreggiabile, si lascia a destra una carrareccia per il ristoro Acqua Fredda e per San Calimero e si supera il ponte dell'Acqua Fredda sul torrente Cornisella.
Si abbandona allora la carreggiabile e si prosegue a destra su una carrareccia che si snoda tra larici, betulle e sorbi, supera la casa di Riva, lascia a sinistra una mullattiera e, più avanti, una fonte, proseguendo in salita con ripide cirve. A sinistra si tralascia un'altra carrareccia, e, dopo un tratto al margine del bosco, si perviene nei pressi delle case di Canta Curtone (m, 1211), dove, a destra, una mulattiera sale direttamente ai prati del Pertusio. Poco dopo, ignorata a destra un'altra carrareccia, con ripide svolte ci si porta di nuovo sulla carreggiabile ove questa ha termine, nei pressi delle case di Catei.
Piegando a sinistra si procede sulla ripida carrareccia fino all'alpe di Cova (m. 1301), ove ci si innesta, nei pressi dell'ampio slaveggio, sulla mulattiera di destra, proveniente dal colle di Balisio, che rimontando la dorsale tra le case di Costa, accorcia accorcia il tragitto dela carrareccia e sale al Pialeral, ove sorgeva il rifugio Tedeschi.
Dal Pialeral (m. 1428) si prende prende il sentiero che, ignorando a destra la deviazione per le cascine di Pertusio, sale su un costone entrando nella foppa di Masone.
Mantenendosi a monte della depressione, si continua in leggera salita per un lungo tratto fino alla base di alcuni roccioni, che oltrepassano piegando a sinistra con alcune svolte, per giungere al Sass di Grigna. Qui il sentiero piega decisamente a sinistra e, tenendosi in quota, attraversa i numerosi valloncelli che solcano il versante valsassinese della Grigna Settentrionale. Piegando a destra, si sale più rapidamente, si lascia a sinistra uno slaveggio (poco sotto vi sono i ruderi della baita della Basse) e, in forte pendenza e a svolte, si raggiunge la bocchetta della Bassa, in cresta.
Si lascia a sinistra il bivacco Merlini e, subito dopo, la via dei Chignoli che sale per l'omonimo canalone dal rifugio Elisa e si prosegue in costa sotto la cresta su una mulattiera abbastanza agevole. Si tocca di nuovo la cresta alla bocchetta di Relèccio (m. 2260), ove pervengono dal rifugio Bietti (da sinistra) la via dei Carbonari e la via del Caminetto.
Da qui si prosegue in cresta, o poco sotto, per giungere in breve al rifugio Brioschi e sulla vicina vetta della Grigna Settentrionale.