Lasciata l'auto si prosegue seguendo le indicazioni per il Rifugio Menaggio, inerpicandosi attraverso il bosco di betulle in costante ascesa. Poco oltre è già visibile in alto a sinistra il rifugio; il Monte Grona domina invece con la sua mole la testata della Val Pessina il cui versante sinistro noi stiamo risalendo. A quota 1120 m. circa, palina di indicazione, si imbocca la deviazione indicata a destra, proseguendo lungo la direzione per Sant'Amate ed il Monte Bregagno. Si transita nei pressi di un ripetitore e, continuando a seguire la traccia di sentiero, si sale in direzione di una evidente bocchetta rocciosa. Da qui si sbocca sul costone destro orografico della Val di Greno e, a mezza costa, lo si risale verso la cappella di Sant'Amate che risulta già visibile in alto. Lasciata la selletta ove sorge la cappella si prosegue verso nord, su traccia di sentiero o comunque su percorso non obbligato (presenti comunque segnavia bianco-rossi), risalendo il pendio sino a raggiungere l'ometto sommitale della vetta di quello che localmente viene denominato Monte Bregagnino (1950 m.). Scendendo per poche decine di metri sino a quota 1883 m. il percorso si snoda senza possibilità di errore lungo l'ampio spallone dapprima in leggera salita, poi in ascesa più sostenuta sino alla vetta del Bregagno. Seguendo il medesimo itinerario di salita si rotorna alla chiesetta di Sant'Amate e proseguondo lungo la dorsale verso il Monte Grona si incontra la deviazione per il rifugio Menaggio. Giunti al rifugio si prende il sentiero di sinistra detto Direttissima, in direzione ovest, marcato con paletto segnavia; si scavalca un colletto alla base e si aggirano 3 caratteristici roccioni noti come i Denti del Grona, per raggiungere il versante sud del monte. In breve dal rifugio si raggiunge un bivio e seguendo il cartello si prosegue in salita. Il percorso si snoda ripido, zigzagando sul lato destro dell'ampio e piuttosto ripido canale sud: a sinistra si può notare la cresta rocciosa dove si snoda la via ferrata del Monte Grona. Passando in mezzo a rocce e torrioni, con una serie di tornanti e con un'ultima diagonale verso sinistra si raggiunge la sella erbosa tra l?anticima a destra e la cima a sinistra. Ora si piega a sinistra e in breve, usando un vecchio cavo di acciaio come sicurezza ci si arrampica fino alla vetta. Discesa lungo il medesimo itinerario. |