Dalla strada in circa 10' di ripido sentiero, si arriva all'attacco della della ferrata (m. 900), segnalato da una targa con dedica a Simone Contessi.
Si superano agevolmente le prime facili roccette raggiungendo a breve una prima paretina levigata da superare con l'aiuto della catena, si esce alla sinistra e ci si trova alla base di una seconda parete più lunga ed impegnativa ma stavolta attrezzata anche con staffe metalliche che aiutano a guadagnare rapidamente quota rispetto all'attacco.
Si traversa in obliquo, esposti a sinistra, per superare un salto roccioso con un passaggio piuttosto insidioso al di là di uno spigolo. In uscita ci si trova lungo il primo tratto che offre un pò di riposo in quanto si percorre una traccia di sentiero in direzione in direzione della seconda sezione della ferrata.
Si sale in verticale lungo roccia più appigliata della precedente, si superano alcune facili roccette e ci si ritrova a percorrere il sentiero che costantemente accompagna la ferrata e rende così possibile abbandonare quest'ultima in diverse occasioni indicando di volta in volta la duplice possibilità.
Il sentiero porta all'attacco della terza sezione della via che dopo un iniziale traverso devia nettamente in verticale con esposizione piuttosto sostenuta e con alcuni passaggi anche spettacolari risale una parete piuttosto impegnativa terminando con un breve diedro finale.
Nuovamente lungo il sentiero, si risale un pendìo erboso in direzione della quarta sezione attrezzata rappresentata stavolta da un breve spigolo che si supera in divertente arrampicata sicuramente con minor ausilio della catena rispetto alle sezioni precedenti della via. Come detto, lo spigolo è piuttosto breve quindi ci si ritrova rapidamente a percorrere un lungo sentiero che inizialmente perde la quota guadagnata con il tratto precedente, poi aggira la parete, risale un canalino erboso e con un tratto in finale cresta porta alla base della quinta sezione ovvero una bella parete inizialmente piuttosto tecnica, poi più appoggiata con un esposto traverso nella parte centrale.
Inizia un lungo sentiero anch'esso in gran parte attrezzato con un breve tratto piuttosto ripido che raggiunge la sesta sezione piuttosto breve costituita da una placchetta; pochi metri in cresta e si affronta la settima sezione piuttosto facile essendo costituita da alcune "innocue" roccette.
Nuovo pendio erboso in avvicinamento all'ottava sezione che richiede però un discorso a sè in quanto il livello di difficoltà risulta essere senz'altro superiore al resto di tutta la via così come un'evidente targa segnala e quindi è richiesta un'adeguata valutazione da parte di ciascuno prima dell'attacco anche perchè non è assolutamente obbligatorio proseguire lungo la parete attrezzata in quanto il sentiero l'aggira sulla destra.
La parete, attrezzata sia con cavo che catena ed in alcuni punti con provvidenziali pioli e gradini, copre un dislivello di circa 30-35 metri e la si attacca inizialmente attraverso una cengia che permette dapprima di aggirare verso sinistra un prominente tetto, poi risalendo molto faticosamente sempre verso sinistra a, si arriva ad un terrazzino dove si riprende fiato e concentrazione.
Ora si supera con notevole sforzo una paretina, si traversa di nuovo la parete verso destra con abbondante utilizzo del gioco di aderenza e si affronta quindi l’ultimo esposto salto, grazie alla presenza quasi indispensabile di alcuni gradini metallici.
Si sbuca presso un pianoro erboso dove giunge anche il sentiero, da qui a breve si raggiunge la vicina parete attrezzata, nona sezione, che non ha le caratteristiche di difficoltà del tratto precedente ma richiede comunque un certo impegno.
A prima vista la placca sembra piuttosto levigata ma una volta "attaccata" si trovano più appigli del previsto, si attraversa una pianta della quale si sfrutta la presenza come appoggio e si affronta un passaggio un pò delicato anche con l'ausilio di una staffa in forte esposizione arrivando in pochi metri nella parte alta del torrione roccioso.
Qui ufficialmente termina la ferrata come da indicazione.
Inizia una lunghissima camminata in cresta in gran parte ancora attrezzata alternando traccia di sentiero a facili roccette che porta a superare più 300 metri di dislivello. Da notare che al termine della cresta, poco prima del raggiungimento della cima si incontra quella che può essere considerata la decima sezione della via ferrata, portando a risalire e ridiscendere un salto roccioso, la la cui catena è stata rimossa e rimangono solo i chiodi.
Dopo di ché non ci resta che un ultimo strappo per raggiungere la croce sommitale.
Bel panorama verso il gruppo della Grigna e la sottostante Valsassina.