Ci incamminiamo sulla sterrata passando tra una staccionata e una casa. Superiamo delle vecchie stalle e un'altra casa e continuiamo tra prati e alberi. Raggiungiamo un bivio, continuiamo sulla destra e troviamo il primo tornante destrorso nei pressi di un vecchio castagno (m. 980). Poco sopra ci sono le case dell'Alpe Gallino (m. 1012).
Sul muro dell'ultima abitazione c'è una statuetta raffigurante una madonnina. Alcuni gradini scendono a destra nel prato. Al secondo tornante (m. 1020) ignoriamo un sentiero, ben segnalato con bolli bianco rossi, che si stacca sulla destra.
Proseguiamo con la sterrata. A sinistra, in alcuni tratti senza vegetazione, possiamo ammirare un bel panorama sulla sottostante vallata e su Tremenico. Passiamo sotto i fili dell'alta tensione e continuiamo in un bosco misto di castagni, faggi, betulle e noccioli. Superato il terzo tornante (m. 1050), percorriamo un altro tratto con vista aperta sulla vallata. Ignoriamo un sentiero che sale a sinistra verso una vecchia baita. Poco più avanti sulla destra c'è un palo dell'alta tensione.
Tra betulle e noccioli raggiungiamo il quarto tornante (m. 1105) e passiamo accanto ad una vecchia stalla. A sinistra vediamo le baite dell'Alpe Termine e un sentiero che scende. Poco dopo raggiungiamo il quinto tornante (m. 1140). A sinistra c'è una bella e vasta faggeta. Superiamo altri tre tornanti (m. 1165-1190-1210). Una freccia rossa su di un albero indica un poco evidente sentiero che scende a sinistra poco prima del nono tornante (m. 1235). Ancora quattro tornanti (m. 1260-1270-1285-1340) poi, mentre attraversiamo una faggeta, troviamo sulla destra un sentiero, contrassegnato da bolli e strisce bianche, che conduce a Bedoledo (m. 1216) raccordando questo percorso con quello che sale da Pagnona. Al termine del bosco raggiungiamo il quattordicesimo tornante (m. 1380). Qui gli alberi sono più radi.
Poi rientriamo nel bosco e troviamo sulla destra un casello dell'acquedotto (m. 1415). Più avanti ignoriamo un sentiero che scende a sinistra. Al termine del bosco continuiamo tra prati e qualche albero. Raggiunto il quindicesimo tornante, trascuriamo la stradina che continua diritta verso la già visibile Alpe Vesina (m. 1431). Poco dopo una scritta su un sasso indica il Rifugio Griera nella nostra direzione di marcia.
Superiamo altri due tornanti (m. 1465-1515) alternando tratti nel bosco ad altri a cielo aperto.
Al diciottesimo tornante (m. 1585), accanto ad una vasca di legno dove scorre dell'acqua, incontriamo il percorso descritto nel secondo itinerario che proviene da destra. Alcuni segnavia indicano in quella direzione: La Casniella, Belvedere a ore 0.10, Pagnona a ore 1, Premana a ore 1.50. Proseguendo invece vengono segnalate: l'Alpe Campo a ore 0.10, Agrogno a ore 2.20, Roccoli Lorla a ore 3.
Continuiamo tra prati e larici. Poi gli alberi terminano e la vista si apre sulla sottostante vallata e su uno spicchio del lago di Como. Più avanti sulla destra, una croce di legno e una madonnina preannunciano l'arrivo all'Alpe Campo (m. 1647).
Un cartellone riporta una cartina della zona e parla delle strada militare che stiamo percorrendo e degli alpeggi Campo e Vesina. Al diciannovesimo tornante ignoriamo un sentiero segnalato con alcune bandierine che prosegue diritto. Poco dopo cominciamo a vedere il rifugio più in alto a sinistra.
A questo punto possiamo continuare con un altro tornante oppure tagliare tra i prati con un sentierino che sale direttamente al rifugio Griera. Proseguiamo ora per l'evidente strada militare con un susseguirsi di tornanti.
Raggiunto il colletto a quota 2300 metri passiamo dal versante SO al versante SE. Continuiamo lungo la strada militare fino all'inizio della discesa per Delebio. A questo punto abbandoniamo la strada militare e per la cresta raggiungiamo la vetta.
DISCESA: lungo il medesimo itinerario