Dal lato meridionale del grande parcheggio della funivia dei Piani d'Erna (603 m.), in prossimità di alcuni cartelli indicatori, si imbocca un largo sentiero che scende nel bosco e raggiunge, a Est della funivia, una stradina asfaltata. La si segue verso destra fino al suo termine, davanti all'ingresso dell'Agriturismo "Deviscio". A sinistra del cancello si imbocca una larga mulattiera acciottolata e la si segue fin sotto le case di Costa, dove si trova un bivio; si lascia la mulattiera che prosegue diritta e si sale a sinistra (cartelli indicatori per Rifugio Stoppani, Rifugio Azzoni, Resegone e altro) lungo il sentiero n.1 che raggiunge le case con una ripida scalinata e poi (attraversato il piccolo nucleo di edifici) prosegue nel bosco fino al Rifugio Stoppani (900 m.).
A sinistra del rifugio si prosegue lungo il sentiero n.1 che sale nel bosco, ampio ed evidente; dopo aver guadagnato qualche decina di metri di quota il sentiero prosegue a mezzacosta, passa accanto alla Sorgente del Kopp (o Cop) e arriva a un bivio segnalato: si lascia a sinistra il sentiero che sale ai Piani d'Erna per La Sponda e si prosegue diritti pressoché in piano fino al facile guado di un torrentello (960 m.). Ci si trova subito davanti a un trivio: si ignorano il sentiero che sale a sinistra e quello che scende verso destra e si prosegue diritti lungo il sentiero n.6 (un piccolo cartello su un albero indica il Passo del Fo). Si incontra un altro bivio: si ignora il sentiero che sale a sinistra (n.1) e si prosegue lungo il n.6, incontrando subito un altro bivio. Si ignora il sentiero che si abbassa a destra e si prosegue in salita su quello di sinistra, arrivando in breve a un altro bivio. Si lascia a sinistra il sentiero che sale al Rifugio Azzoni e si prende a destra quello per il Passo del Fo, raggiungendo poco dopo il greto asciutto del torrente che scende dal Canalone Comera (1010 m.). Superata la sponda opposta, il sentiero torna ad essere largo e, con diverse svolte sale nel bosco fino a incontrare (1160 m.) il sentiero n.7 che, da sinistra, proviene dai piani d'Erna. Si continua verso destra (Sud) per l'ampio tracciato che più avanti si divide: si possono seguire entrambi i rami (quello di destra passa dalla Sorgente del Fo) che si riuniscono pochi metri prima del passo. Se si segue quello di sinistra, si incontra più avanti il sentiero n.5 (che proviene sempre dai Piani d'Erna, ma è più impegnativo del n.7) e si raggiunge il Passo del Fo, dove si trova la Capanna Ghislandi (1296 m).
Dal Passo del Fo (cartelli indicatori) si prende l'evidente sentiero che scende verso Sud-Est e in breve si raggiunge il sottostante Rifugio Alpinisti Monzesi (1173 m.). Si passa davanti all'edificio, dal suo limite Nord-Est (cartello indicatore per la Passata) si imbocca un sentiero che si abbassa per traversare (1158 m.) il fondo della Val Negra. Il sentiero riprende a salire e inizia a traversare verso Sud-Sud-Est, nel bosco. Al bivio che si incontra quasi subito si prosegue a sinistra (cartello indicatore per la Passata; il sentiero a destra scende) continuando il lungo mezzacosta sul quale si incontrano anche gli ingressi delle antiche miniere di galena (1215 m.). Al termine della traversata, con una breve discesa si raggiunge il valico della Passata (1244 m.).
Dal Passo (cartelli indicatori, tra cui quello per il Rifugio Resegone), si scende verso Est, in Valle Imagna. Si incontrano subito due bivi segnalati: si ignorano i sentieri che vanno a destra e si tiene la sinistra. Non ci sono indicazioni, ma presto si incontrano i segnavia bianco-rossi della DOL (Dorsale Orobica Lecchese). Si prosegue verso Nord-Est, prevalentemente nel bosco, perdendo progressivamente quota (ma ci sono anche un paio di leggeri saliscendi) e incontrando ancora un bivio segnalato (si ignora il sentiero che va a destra e si continua diritti). Poco dopo il bivio, si passa davanti al pilone votivo dedicato alla Madonna della Foppa (1107 m.) e quindi si risale al Passo La Porta (1123 m.), immerso nel bosco.
Dal passo si prosegue verso Nord in leggera discesa seguendo i segnavia della DOL, che sono ben visibili e frequenti. Dopo una decina di minuti si incontra un bivio segnalato (1080 m.), però occorre fare attenzione perché il cartello, per chi proviene da Sud, è nascosto da un'agrifoglio. Si lascia il sentiero di destra che scende a Brumano e si prende quello di sinistra, in leggera salita (poco più avanti, su un faggio si trova la scritta DOL e un segnavia bianco-rosso piuttosto evidente). Seguire il sentiero che diviene presto ampio e arriva a un bivio; si va a destra e si incontra quasi subito un altro bivio: si può andare sia diritti che a sinistra (i due sentieri si riuniscono poco sopra). Più in alto (1130 m.) si incrocia una stradina stretta ed erbosa: la si attraversa e si prosegue per un ripido sentiero fino a che, piegando a destra, non si arriva dietro alla più alta (1172 m.) delle baite della località Cascine Zucchero. Si prosegue verso Nord lungo il sentiero che ora diviene molto largo; si passa accanto a una presa dell'acqua e se ne raggiunge un'altra (1207 m.), con una grande vasca in cemento. Da qui si imbocca un sentierino che, verso Nord, raggiunge il grande prato sotto il Rifugio Resegone dove si trova un grande traliccio della linea elettrica. Seguendo la strada di accesso al rifugio o salendo lungo la traccia che taglia direttamente nel prato, si raggiunge il Rifugio Resegone (1264 m.).
Dal rifugio ci si abbassa per un brevissimo tratto lungo la strada di accesso: dal primo tornante (cartello indicatore per il Monte Resegone e il Rifugio Azzoni) si imbocca un sentiero (segnavia della DOL) che passa dietro una baita e prosegue verso Nord-Nord-Est in una faggeta. A 1360 m. si lascia a sinistra il sentiero che sale al Resegone e si prosegue fino all'ampia sella erbosa della Bocca di Palio (1390 m.).
Sul versante opposto si segue una brutta carrareccia in leggera discesa; la si abbandona dopo pochissime decine di metri per prendere a sinistra un sentiero che traversa in direzione Ovest-Nord-Ovest passando davanti a una carbonaia ricostruita a scopo didattico e a una calchera restaurata (bacheche illustrative molto interessanti). Il sentiero prosegue in salita e arriva alla Sorgente Forbesette (1409 m.) poco dopo la quale si trova un'area di sosta (1405 m.), dove si trovano diverse indicazioni. A sinistra di un grosso masso con la scritta "ERNA" in rosso si imbocca il sentiero n.7 che sale verso Nord e arriva al Passo del Giuff, punto più alto dell'escursione (1515 m.). Dall'area di sosta fare attenzione a non prendere il sentiero n. 17 per la Forcella di Olino (la direzione è pressoché la medesima, almeno all'inizio).
Sul versante opposto si scende per un buon sentiero, prima verso destra, poi verso sinistra (Ovest-Sud-Ovest) per traversare in discesa il boscoso versante settentrionale del Resegone fino a raggiungere l'ampia sella erbosa della Bocca d'Erna (1291 m.).
Dalla Bocca d'Erna si scende verso Sud-Sud-Est lungo il sentiero n.7 (cartello indicatore per il Rifugio Monzesi e La Passata). A 1175 m. si incontra un bivio segnalato. Si possono seguire entrambi i sentieri: quello di destra è più ripido, passa accanto alla Fonte Spreafico e si immette sul sentiero n.1 a circa 1000 m. di quota. Se si tiene la sinistra si raggiunge la Baita del Pian del Fieno (1167 m.) e, poco più avanti, la radura (1145 m.) dove il sentiero n.7 e il sentiero n. 1 si incrociano. Si abbandona il sentiero n. 7 che prosegue verso il Passo del Fo e il Rifugio Monzesi e si scende a destra lungo il sentiero n.1 che porta al Rifugio Stoppani. In entrambi i casi, seguendo il sentiero n.1 si arriva al facile guado del torrentello (960 m.) superato all'andata. Proseguendo a ritroso lungo il percorso fatto in salita si arriva al Rifugio Stoppani (900 m.) e al parcheggio della funivia da dove siamo partiti.