Da Bormio imboccare la S.S. 38 in direzione del passo dello Stelvio. Dopo circa un chilometro dai Bagni vecchi imboccare la stradina che scende sulla sinistra. Al termine della discesa attraversare un ponticello in legno e cominciare la salita a tratti impegnativa ma comunque sempre ben pedalabile sino al suo termine per una lunghezza di circa 6/7 Km.
Al suo termine ingnorare la deviazione sulla destra per la Val Forcola e continuare a salire ancora per un breve tratto e poi scende sino alle Baite Grasso di Solena. Ora si deve continuare a scendere ed attraversare la diga di Cancano. Attraversata la diga la strada risale per un breve tratto sino alle costruzioni dell'AEM. Ora si devia a destra percorrendo tutta la sponda meridionale del Lago di Cancano e di San Giacomo fino a giungere al passo di Fraele.
Superatolo si percorre per intero una spianata ricca di sfasciumi proveninti dal versante laterale della Val Paolaccia. Proseguendo, immersi in un fitto bosco di pino mugo, dopo circa 1000 - 1500 metri si guadagna un bivio e si procede sinistra verso la Val del Gallo. Si imbocca una carrareccia che, con fondo sterrato in discrete condizioni, attraverso ampie curve ricavate alla base di conoidi alluvionali, collocati ai piedi del Monte della Cassa del Ferro (m. 3140), porta in prossimità dello sbocco della Val Bruna.
Oltrepassato il ponte ci si dirige sull'altro versante e, in discesa, si guadagna l'ampia conca, con amene praterie verdi e profumate, del "Grasso di Prà di Grata" (m. 1903), dove situata la malga omonima. Proseguendo ci si porta nei pressi di un altro ponticello gettato al di sopra di una suggestiva ed incassata forra (m. 1866) dove scorre il torrente proveniente dalla Val Mora e dalla laterale Val Bruna chiamato "Acqua del Gallo".
Superata l'aspra gola del sottostante torrente del Gallo si continua lungo la mulattiera militare, inizialmente in buono stato e successivamente ridotta a sentiero, che attravrsa a mezza costa le pendici occidentali della Cima del Serraglio (m. 2685). Pedalando a mezza costa (prestare attenzione perch non esistono parapetti), al di sopra del pendio che degrada verso il fondovalle si superano, in successione, alcune vallette, nelle quali a volte il sentiero è in cattive condizioni, gingendo in vista del ramo orientale del lago di Livigno, che insinuandosi nella valle assomiglia molto ad un "fiordo norvegese" offrendo uno scorcio di rara bellezza. Dopo alcune centinaia di metri si raggiunge un dosso (m. 1855). Si penetra, così, in un fittissimo bosco di pino mugo eretto che sembra abbandonato da parecchi anni. Proseguendo lungo una facile mulattiera, con una serie di omogenei tornanti in salita si guadagnano le verdi praterie dell'alpe del Gallo e successivamente si giunge in prossimità dei ruderi di baraccamenti militari e di quello che rimane dell'alpeggio omonimo (m. 2075).
Si superano sulla mulattiera, in salita non difficile, ancora un centinaio di metri di dislivello, si piega a sinistra e a mezza costa si rientra nuovamente nel bosco, diventando molto pi rado, puntando in direzione del colle sovrastante, confine italo - svizzero.
Raggiuntolo, a quasi 2300 metri di quota, si tocca il territorio elvetico. Proseguire attraversando il pianoro di Jufplaun puntando in direzione della Val Mora. Al termine del pianoro dobbiamo scendere dalla bicicletta per un breve tratto fino a raggiungere il sottostanta pianoro fino a giungere all'Alpe Mora. Ora il sentiero diventa strada sterrata che dobiamo percorrere per un breve tratto fino a giungere ad un bivio compiendo una svolta ad U verso destra ed ignorando la ben evidente strada sterrata che prosegue verso Doss Radond indi Valchava (cartelli indicatori bike - marathon).
A questo punto ci addentriamo in Val Mora, percorrendola intaramente, dapprima su mulattiera poi su sentierino, dapprima sul versante destro orografico poi su quello sinistro, con numerosi saliscendi.
In questo tratto prestare la massima cautela sui numerosi saliscendi.
L'attraversamento del torrente avviene su un caratteristico ponticello in legno a larghezza di manubrio, consigliato scendere dalla bicicletta prima di salire sul ponticello onde evitare un bel bagno.
Il sentierino ora si allarga fino a diventare una mulattiera che ci condurrà al Lago di San Giacomo dove possiamo goderci un meritato riposo presso l'area pic - nic.
Il rientro a Bormio avviene percorrendo indistamente uno dei due versanti dei Laghi di Cancano seguendo poi la strada per Boscopiano oppure la strada per Premadio.