Lasciata la statale 38 si sale verso Sazzo e Arigna. Al tornante sopra le case di Fontaviba (m. 814), si lascia la strada che sale a Briotti e si entra in Val d'Arigna arrivando fino alla centrale idroelettrica dell'Armisa (m. 1041, parcheggio sopra la centrale). Salendo lungo una stradicciola si supera il piccolo ripiano di partenza della condotta forzata per la centrale e si arriva alle baite Foppi (m. 1250). Si piega allora a sinistra (a destra prosegue l'itinerario per il canalone del Druet) e si risalgono senza percorso obbligato i vasti pendii delle baite Moretti (m. 1459). Dopo una diagonale sulla sinistra si costeggia (sulla destra) la conca dentro la quale si trova la baita di Campei (m. 1647). Un lungo e vasto pendio, dove si incontrano alcuni rari abeti, che porta al di sopra della vegetazione d'alto fusto. Piegando allora a sinistra e poco sopra ancora più decisamante a sinistra si supera un breve tratto ripido e ci si trova in una vallecola al cui termine si piega a destra. La salita è semplice ma non è di semplice descrizione perchè avviene in un ambiente molto mosso, fatto di dossi e vallecole. Oltrepassata una piccola sella, si risale un ripido pendio (fermarsi alla selletta in caso di condizioni di neve non sicure) e ci si può portare sulla cresta tra la Val d'Arigna e la Val Malgina (m. 2171), luogo panoramico scelto spesso come meta. Continuando invece lungo un canale un pò contorto, ci si trova sul bordo di una specie di pianerottolo, orograficamente un pò complesso (qui si può porre la Punta Pesciola, m. 2344). DISCESA: per la via di salita NOTA 1: poco lontano dalla sella, sulla sinistra, non visibile, si trova la baita Pesciola, opportunamente ristrutturata e trasformata in rifugio. NOTA 2: un altro piacevole ititnarario di salita è quello che si sviluppa sulla sinistra della baita di Campei. In questo caso si risale con numerose diagonali un bosco di abeti sbucando poco lontano dalla cresta arrotondata che divide la Val d'Arigna dalla Val Malgina. Seguendo un lungo "vallone" parallelo alla cresta, si passa poco lontano dal rifugio Pesciola e ci si ricollega all'itinerario precedente nei pressi della sella già descritta. |