Da Pont, la mulattiera per il rifugio traversa il pianoro, tocca un alpeggio, e poi si alza a lunghe svolte in un bel bosco di larici. Usciti dal folto, si passa accanto a una baita in rivina, e si prosegue con una lunga mezza costa fino alle ultime svolte che portano al rifugio Vittorio Emanuele II (m. 2775). Seguire il sentiero che traversa una noiosa pietraia, e procede per pietraie e nevai verso il profondo vallone occupato dalla lingua del ghiacciaio del Gran Paradiso. Si prosegue su comodi pendii del ghiacciaio, con percorso obbligato verso destra, superando un tratto abbastanza ripido e raggiungendo un ampio ripiano. Superata la cresta nevosa della schiena d'asino, si raggiunge comodamente il colle della Becca di Moncorvè (m. 3850), piccola ed elegante vetta che si lascia sulla destra. Pendii pi ripidi, ai piedi del torrione del Roc, conducono alla crepaccia terminale, di solito senza problemi. Un breve pendio di neve e roccette porta in cresta, da cui una facile ma esposta cengia (I) porta alla vetta tradizionale, dov'è la statua della Madonna. Per raggiungere la vera vetta occorre proseguire sulla cresta, superando un profondo intaglio roccioso (II e I). |