Lasciata l'auto all'inizio del parcheggio ci incamminiamo in leggera salita. Con un ponticello superiamo un corso d'acqua. La pendenza si accentua un poco. Poi superata una baita che lasciamo a destra, il percorso diventa quasi pianeggiante. Superiamo un'altra casa, sempre a destra.
Raggiungiamo un bivio; al centro c'è un'icona raffigurante la Sacra Famiglia. Prendiamo la stradina sulla destra. Superiamo altre due case in piano e poi riprendiamo a salire. Troviamo poi una deviazione sulla destra. Dobbiamo lasciare la strada principale e prendere questa deviazione. Inizialmente procediamo in piano poi in lieve salita. Da questo punto in avanti saliremo con vari tornanti.
Ignoriamo un sentiero sulla sinistra, poi in un tratto in piano passiamo accanto ad una grotta. Dopo un tornante ignoriamo un sentiero che sulla destra sale verso una baita. Il percorso diventa più ripido. In alto a destra vediamo una casa, accanto alla quale passeremo più avanti.
Una piccola deviazione sulla destra conduce verso uno spiazzo dove troviamo una cappellina. Superiamo poi alcuni tornanti passando accanto a ripidi ghiaioni. Raggiungiamo e superiamo la casa che avevamo visto precedentemente. Continuiamo in leggera salita. Presso un altro tornante riusciamo a vedere in alto l'ultimo tratto dell'ovovia; raggiuntala, la incrociamo passandoci sotto.
Siamo ormai arrivati ai Piani di Bobbio. Poco dopo raggiungiamo la stazione a monte dell'impianto di risalita.
Oltre la stazione a monte, proseguiamo seguendo l'ampia pista in direzione est, in leggera salita. Un cartello informa: Anello dei Campelli-Bocchetta dei Mughi ore 1.30; rifugio Lecco ore 0.45; sentiero degli Stradini n. 30 per Artavaggio ore 1.45; sentiero n. 36 per il passo del Toro e il rifugio Grassi. Alla nostra destra c'è il rifugio Ratti.
Al primo bivio lasciamo il percorso principale che prosegue verso il rifugio Grassi e andiamo a destra (cartello rifugio Sora). Poco dopo il percorso diventa pianeggiante. Passiamo sotto una seggiovia. A destra, più in basso, vediamo il rifugio Campelli. Superiamo il rifugio Sora Casari tenendoci sulla sinistra. Di fronte a noi c'è la chiesina, in alto a sinistra il rifugio Gran Baita.
Il percorso piega a destra verso lo Zuccone Campelli e il rifugio Lecco, passando tra i piloni di una seggiovia e il rifugio Stella. Poi continuiamo in leggera salita tra i pascoli. Dopo un breve tratto in piano, nel quale passiamo sotto due skilift, lasciamo la stradina che compie un'ampia curva e con un sentiero sulla destra raggiungiamo il rifugio.
Ora, seguendo il sentiero degli stradini che collega i Piani di Bobbio ai Piani di Artavaggio, si supera la bocchetta di Pesciola e si giunge all'imbocco del canale dove, un centinaio di metri sopra il sentiero, si trova l'atacco della ferrata.
VIA FERRATA
Dopo un primo tratto verticale, si scende ad una forcella dalla quale, superato un breve tratto erboso, si sale per un diedro, spesso umido, sbarrato da uno strapiombo, sotto il quale si attraversa la strada. Si sale per un canalino e, con una bella spaccata, si sbuca su una cresta rocciosa con brevi balze rocciose. Giunti ad un diedro con un sasso incastrato, si sale per uscire a destra con un breve traverso. Alla piazzola sovrastante il percorso si biforca: a sinistra si affronta un tratto molto impegnativo che supera una parete a tratti strapiombante; a destra, il percorso meno impegnativo sale per una rampa, passa sotto un arco di roccia e supera una scala di ferro oltre la quale si ricongiunge al percorso originario. Dopo una forcella, un breve muro ed una facile rampa rocciosa, si passa a sinistra per una cengia. Giunti sotto una balza verticale, ci si sposta a sinistra per salire lungo un diedro, quindi si svolta a destra su un ballatoio, si supera un muretto verticale, poi, con minor pendenza, si prosegue per il ripido pendio che porta fin sotto la vetta sormontata da una Madonna di bronzo.
DISCESA
Dalla vetta si prosegue verso est fino ad una bocchetta dalla quale si scende a sinistra per il canale, spesso innevato fino a tarda primavera, che sbuca nel vallone dei Camosci. Proseguendo in direzione ovest si torna al rifugio Lecco.
APPENDICE ALLO ZUCCONE CAMPELLI
Una volti giunti alla base del canale, deviando a destra (indicazione sui sassi per Campelli), proseguendo nel vallone dei Camosci è possibile raggiungere la vetta dello Zuccone Campelli. Bisogna semplicemente risalire integralmente il canalone, pieno di sfasciumi, sconsigliabile se in alto c'è altra gente, per via della massiccia presenza di detriti, consigliabile il caschetto. Giunti sulla cresta deviare a sinistra e seguire il percorso di cresta superando un paio di punti attrezzati. La discesa può avvenire lungo l'itinerario di salita, altrimenti è possibile compiere l'anello scendendo ai piani di Artavaggio e rientrando ai Piani di Bobbio lungo il sentiero degli stradini.
Un ulteriore alternativa di discesa è quella di scendere lungo la ferrata Mario Minonzio, la cui uscita è proprio poco sotto la vetta. In questo modo si può effettuare il concatenamento delle due ferrata.
ALTERNATIVA DI SALITA
Alla bocchetta Pesciola si può arrivare anche partendo da Moggio per la valle dei Faggi. É sicuramente una valida alternativa molto più interessante è più da montagna essendo interamente su sentiero, differenza della salita ai Piani di Bobbio essendo la strada di servizio.
Dalla località Torrente, una volta arrivati al termine della stradina, anziché prendere il sentiero per i piani di Artavaggio si sale per una stradina privata, attraversando i terreni di una baita (segnaletica proprietà privata), andando a prendere il sentiero che parte dal paese.
Il bivio dove parte il sentiero per Artavaggio può essere raggiunto in fuoristrada, non essendoci alcun divieto lungo questa strada.