Dal parcheggio si segue la sterrata che, passando per il bivio in località Tre Croci, conduce alle baite di Pradaccio (m. 1726). Dalle baite inferiori (di Sotto), si sale alle baite superiori (di Sopra) e, seguendo le indicazioni per Cavallaro, si inizia a salire nel bosco. La stradina, a tratti un pò ripida, passa vicino ad una casina di legno, compie alcune svolte e, passando per i prati di Pradellin (m. 1970), raggiunge, al di sopra del limite del bosco, le Baite di Cavallaro (m. 2168 – cartello in legno) dove si trova un bivio.
Seguendo le indicazioni, si prosegue sulla stradina in direzione delle baite di Confinale Alto. Poco più avanti, superate le ultime baite di Cavallaro e all'inizio del tratto pianeggiante della strada, si prende a sinistra (Est) una vecchia mulattiera militare che, con numerose svolte, risale tutto il costone erboso sulla destra orografica della soprastante Val Cavallaro.
Più in alto, dopo un tratto su detriti, si superano alcuni manufatti della grande guerra e si giunge al Passo del Forcellino (m. 2778). Da qui il percorso piega in direzione NE tagliando un pendio erboso accanto ad una distesa di filo spinato e oltrepassando una trincea, fino a giungere sulla cresta Sud che, in breve, porta in vetta.
DISCESA
È possibile e più veloce effettuare la discesa sull'itinerario di salita. Tuttavia, volendo compiere un giro ad anello, è possibile scendere in Val Zebrù, transitando per la Val Saline, giungendo al Rifugio Campo e quindi rientrando per la strada della Val Zebrù fino al bivio di Tre Croci ed al parcheggio di Niblogo.
VARIANTI
É anche possibile partire da San Gottardo per ricongiungersi alle baite di Pradaccio con l'itinerario che parta da Niblogo.
Per la discesa in Val Zebrù, una volta incrociato il sentiero per il rifugio Campo, anziché scendere in fondovalle, è possibile seguire il sentiero a mezzacosta fino a ricollegarsi all'itinerario di salita alle Baite Cavallaro.