1° GIORNO: SALITA DA FIESCH
Dalla stazione intermedia della funivia dell'Eggishorn, ci si dirige e nord est per un largo sentiero pianeggiante, si sale ad aggirare uno sperone (m. 2386) e si scende ad ovest tra i pascoli della Marjelenalpe fino al pittoresco Marjelensee, sbarrato dal ghiaccio del Grosser Aletsch Gletscher.
Salire sul ghiacciaio, privo di neve in estate, traversando all'inizio delle zone crepacciate e proseguendo su terreno meno problematico, risalendo gradualmente la parte orientale di questa impressionante sconfinata distesa di ghiaccio, e dirigendosi quindi a nord e poi a nord nord ovest. In caso di nebbia, i detriti della parte centrale del ghiacciaio endono l'orientamento più facile.
Dopo vari chilometri, occorre di solito avvicinarsi alla sponda orientale per evitare dei crepacci trasversali pieni di neve, si perviene a Konkordiaplatz.
Una volta raggiunto il Gruneggfirn, si sale vero est atraverso vari avvallamenti nevosi fino alla Grunhornlucke, scavalcata la quale si scende verso il Fiescher Gletscher. Dopo averlo traversato, un'ultima breve salita porta alla Finsteraarhornhutte.
DISLIVELLO: 750 + 500 e 12 Km.
1° GIORNO: SALITA DALLO JUNGFRAUJOCH
Dalla stazione del trenino si esce sul ghiacciaio, e si scende lungo questo (lo Jungfraufirn) tenendosi vicini alla sua sponda orientale ( a sinistra per che scende), e oi ai piedi delle seraccate dello Ewigschneefeld che confluisce da est nella colata principale. Raggiunto l'altopiano glaciale della Konkordiaplatz, si congiunge con l'itinerario che sale da Fiesch.
DISLIVELLO: 1000 in discesa + 500 in salita e 13 Km.
2° GIORNO: SALITA ALLA VETTA
Dal rifugio si segue un sentiero verso nord est, che porta per detriti (o sulla neve alla sua sinistra) alla sella accanto alla quota 3231. Continuare a nord attraverso il ghiacciaio (crepacci) e sulla destra di uno sperone roccioso fino alla Fruhstuckplatz (m. 3616), sulla cresta sud ovest, traversando in alto dei grandi crepacci fino a raggiungere la Hugisattel, accanto all'antecima nord ovest (m. 4088). Da qui si segue la cresta nord ovest, prima sul lato occidentale e poi sul filo (II) fino alla vetta. Se la via normale è molto affolata, la salita diretta alla quota 3616 per la cresta sud ovest offre un'alternativa appena più difficile.
DISCESA: per l'itinerario di salita.