Dal Rifugio Bosio si attraversa il caratteristico ponticello di legno sul Torreggio per volgere a destra verso le baite dell'Alpe Airale.
Lasciato a destra il sentiero per l'Alpe Lago si percorrono, con leggieri saliscendi, i pascoli posti ai piedi dell'arido versante meridionale dei Corni di Airale fino a uscire dalla vallata in corrispondenza dell'Alpe Mastabia (m. 2077). Poco oltre l'alpe si transita presso le miniere, ora dismesse, dalle quali si estraeva il talco.
Lasciate le strutture minerarie il sentiero scende rapidamente in un bosco di conifere per poi, superato uno spartiacque arrotondato, condurre all'Alpe Giumellino (m. 1756) allo sbocco della sassosa valle omonima. Si prosegue verso est - nord - est fino a raggiungere l'Alpe Pirlo (m. 1619) nei pressi di uno stagno sorgente. Prima dell'alpeggio si transita poco sopra le cave di pietra ollàre oggi in parziale attività.
Praticamente in piano si tocca l'Alpe Prato (m. 1629); da qui, lasciata sulla destra la deviazione per Primolo, si riprende a salire fino all'Alpe Pradaccio (m. 1725).
Si transita accanto a un singolare gruppo di baite per inoltrarsi, lasciato un altro sentiero a destra, nell'ampio Vallone di Sassersa, dapprima per un bosco di larici e poi per una zona occupata dai pini mughi. Presto anche questo tipo di vegetazione termina e si prosegue per il ripido e sassoso fondovalle.
Si oltrepassa una zona con grossi massi e un ricovero posto sotto uno di questi per raggiungere una falsa bocchetta. Rimontato un secondo risalto si perviene alla conca dalle rocce levigate presso la quale occhieggiano i tre laghetti di Sassersa.
Di fronte la parete est del Pizzo Rachele si slancia verso il cielo. Lungo il sentiero si costeggia il primo lago dalle acque azzurre (per vedere anche gli altri due bisogna spingersi verso sud) per portarsi, lungo nevai o su sfasciumi, in direzione nord - ovest all'evidente Passo Ventina (m. 2675). Dal valico ci si abbassa velocemente per gande o nevai verso la morena del ghiacciaio del Ventina.
Percorrendone il filo su una traccia comoda si approda all'ameno piano alluvionale dell'Alpe Ventina (m. 1965) presso il quale sorgono, rispettivamente, il Rifugio Ventina e il Rifugio Gerli - Porro.
Alle spalle del Rifugio Gerli - Porro lungo l'ampia mulattiera si inizia a scendere a Chiareggio.