Con partenza in linea dal campo sportivo, la skyrace s'impenna subito e attraversa gli affascinanti vicoli di Esino superiore. Gli atleti più ambiziosi dovranno guadagnarsi, già dall'inizio, un posto di riguardo in mezzo al gruppo se non vorranno sgomitare lungo le impervie salite in pavé.
Abbandonato l'abitato, si procede su una vecchia mulattiera con inclinazioni lievemente più dolci fino a raggiungere il Passo Agueglio, siamo quasi a metà della prima ascesa e non c'è tempo di prendere fiato perchè il sentiero si stringe su single track tecnico e torna a far gonfiare le gambe.
Si superano alcuni tratti verticali fra roccette, boschi e catene. La vista sul lago di Como inizia ad appagare gli occhi ma non è possibile distogliere lo sguardo dal camminamento aspro e minaccioso.
Raggiunta la prima cima, dopo 700m di dislivello positivo in meno di 3km, inizia l'attraversamento di tutta la catena dei pizzi di Parlasco. Il saliscendi nervoso si sviluppa su single track e taglia incolti e vertiginosi pratoni puntellati da monumentali guglie di dolomia. La Valsassina a sinistra e i due rami del lago di Como a destra sono uno spettacolo sconfinato da godere a 360°.
La discesa verso il Cainallo è selvaggia e meno rigorosa nel suo itinerario, si naviga a vista e si riesce a precipitare affiancati ai propri rivali verso il traguardo intermedio, che decreterà il vincitore del premio “stambecco”.
Dal ristoro del Cainallo si risale lungo un tratto di pista da sci; nera quando la si percorre in senso opposto in inverno. L'ampia carreggiata torna a restringersi dopo circa un chilometro e riporta i piedi sulle rocce dei sentieri che irrorano il Grignone. In pochi tornanti, tutti da correre dentro al bosco, si ritorna a mettere le mani sulle ginocchia e si guadagna lo scollinamento alla bocchetta di Piancaformia.
La discesa sul ghiaione è tanto instabile quanto divertente e ci conduce, in perfetta verticale, sulla via del ritorno verso Esino Lario. Si sfiora la celeberrima porta di Prada e si lasciano andare le gambe sul tratto in lieve discesa che servirà da rincorsa per affrontare il decollo dalla bocchetta di Prada verso il monte Pilastro. 300 metri verticali da percorrere con l'aiuto delle mani fino alla cima.
Terminata la dura salita, ci si concede ora una lunga cavalcata giù dal monte Croce fino all'alpe di Esino, tra faggi e sinuose oasi d'erba verde scuro. Gli ultimi chilometri su mulattiera facile e veloce consentono ai pensieri di tornare a respirare e riportano la mente lucida, pronta a godersi l'applauso del pubblico accalcato lungo il viale che porta al campo sportivo del paese, dove è situato il traguardo della Esino Skyrace.