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SABATO 29 LUGLIO 2017

Per quanti anni sono stato senza andare al Pizzo Stella, e nel giro di un anno esatto è la seconda volta.

É un itinerario di soddisfazione, la salita rende, sono pochi i tratti relativamente pianeggianti, quindi ad ogni passo si guadagna quota rapidamente, e anche il tempo di salita lo è di conseguenza.

Ripeto quello che avevo detto lo scorso anno sul percorso in sé, sentiero quasi sempre presente in maniera più o meno marcata, in qualche tratto solo pietraie e ometti, ma solo brevi tratti. In generale l'itinerario è quasi sempre su ottimo sentiero o buona traccia di sentiero.

Il tempo è stato relativamente buono, anche se è il cielo è stato libero fin solo metà discesa. Già dalla partenza da sud ovest si vedeva della nuvolaglia avanzare fino a ché in tarda mattinata non è arrivata anche sul Pizzo Stella, mentre verso nord est è sempre stato libero.

SABATO 15 LUGLIO 2017

Finalmente anche questa è fatta.

Vuoi un po' per cambiare la monotonia di salire il solito Adula sempre dalla stessa via, vuoi per chiudere una parentesi incompiuta da una decina d'anni, vuoi per percorre questo itinerario vario nelle difficoltà, è venuta fuori la salita dell'Adula dalla Val Malvaglia, lungo la cresta OSO, con la discesa lungo la via normale, attraverso la vedretta di Bresciana.

Il prezzo da pagare per questa scelta di rientro, è il fatto di dover mettere in conto una risalita di un centinaio di metri di dislivello per raggiungere il Passo del Laghetto e poter rientrare in Val Malvaglia.

Ma andiamo con ordine.

Raggiungere in auto Cusié, già non è per nulla agevole, 20 Km di stretta strada di montagna, che hanno richiesto quasi lo stesso tempo da casa a Malvaglia.

La prima parte dell'itinerario presenta un certo sviluppo fino all'Alpe di Pozzo (4 Km per 200 metri di dislivello), ma poi la pendenza aumenta decisamente, alternando tratti ripidi a pendenze più moderate per tutto l'itinerario.

Non appena sono entrato nel canale che ha condotto al Passo del Laghetto, il caldo della settimana scorso in Grigna era solo un ricordo, un'aria gelida pungente mi ha costretto ad indossare guanti, berretto e pile.

Molto divertente la cresta, nella prima parte lungo sfasciumi e tracce di sentiero, ma fortunatamente ometti e bolli blu sbaditi mi hanno sempre condotto sulla retta via. Poi quando le difficoltà aumentano inizia una fune, che volendo oltre ad aiutare nella progressione, indica la via de seguire.

Il passaggio chiave dell'intera via, è attrezzato con una catena e richiede vere e proprie doti arrampicatorie, è breve ma non da sottovalutare. Nel prosieguo ho voluto continuare lungo la cresta.

Purtroppo la vetta era avvolte dalle nubi provenienti da nord, mentre a sud tutto era limpido.

Per chiudere il giro sono sceso lungo il ghiacciaio che ben conosco, e fortunatamente non ha ancora toccato il fondo ed è presente uno strato di neve a proteggerlo. Comunque condizioni ottime, tranquilla progressione coi ramponi.

SABATO 8 LUGLIO 2017

Giornata alla ricerca di un po' fresco sulle montagne della Valsassina, ma il caldo si fa sentire anche in quota e il clima gradevole di settimana scorsa è solo un ricordo...

Oggi è anche stata la giornata di vari ritorni e ricordi: era un po' che non andavo ai Piani Resinelli, non salivo in Grignetta, non facevo la traversata delle due Grigne, e ancor più lontano nel tempo dobbiamo andare per la salita alla Grignetta dalla cresta Sinigalia.

Invece la vetta del Grignone era solo lo scorso anno che avevo saltato.

Fare la questa traversata è anche stato un tuffo indietro di qualche anno, a quando dal 2007 fino alla sua ultima edizione avvenuta nel 2012, correvo la grande maratona delle Grigne: il Trofeo Scaccabarozzi. Da allora non ho più fatto sky Marathon, ed ora non faccio più nemmeno gare di corsa, è un bel ricordo ma è una parentesi che voluto chiudere e sono contento di avere fatto parte per qualche anno di quel mondo.

DOMENICA 2 LUGLIO 2017

Tradizionale salita allo Zucco Pesciola lungo l'omonima ferrata, impegnativa ma sempre divertente, con successiva traversata allo Zuccone Campelli.

Ma quest'anno ho voluto concretizzare un'idea che mi balenava in testa da qualche anno, dato che lo avevo visto fare qualche anno fa: scendere dallo Zuccone Campelli lungo la ferrata Mario Minonzio, così da concatenare le due ferrate.

La Mario Minonzio, è una ferrata che rimane un po' all'ombra vista la fama di quella dello Zucco Pesciola, e l'avevo percorsa qualche anno fa senza più ripeterla. Per chi le conosce entrambe troverà sicuramente più appagante e divertente la ferrata dello Zucco Pesciola.
Così facendo le ho percorse entrambe, rendendo più divertente la discesa e ripentendo la Mario Minonzio che mai più avevo ripercorso.

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