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GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2016

Visto che bisogna prendere quello che passa al momento il convento per fare fondo, diciamo più in generale per sciare, quest'oggi ho voluto provare ad andare in Engadina a Samedan per fare qualcosa di diverso e soprattutto trovare un anello un po' più lungo rispetto al solo chilometro di Campra.

E le aspettative non sono state deluse, alla fine fra andata e ritorno da Samedan a Celerina si percorrono quasi sette chilometri, un vero successo di questi tempi trovare anelli così lunghi :-).

Il paesaggio è come a Livigno col fondovalle marrone e oltre i 2000 metri di quota tutto imbiancato, e l'anello di fondo è completamente artificiale.
Giornata soleggiata con clima freddo invernali e temperatura di -9°C alle ore 09.00.

VENERDÌ 2 DICEMBRE 2016

Come per il 2015 anche nel 2016 la Sgambeda si correrà grazie all'innevamento programmato.

Il paesaggio circostante è po' più invernale dello scorso anno visto che le vette che circondano la valle di Livigno sono belle candide e immacolate di neve, ma al di sotto dei 2200 metri di quota la neve scarseggia e a dominare è il colore marrone dei prati.

Anche quest'anno la Sgambeda con Livigno in veste invernale più che autunnale è solo un ricordo ... certo il calendario non aiuta ... ora speriamo bene domani :-)

SABATO 19 NOVEMBRE 2016

Si inizia anche con il fondo, un po' in sordina come lo scorso anno, con una giornata dal punto di vista meteo non delle migliori.
Battuto un chilometro, grazie ad un fondo di neve artificiale, e sopra naturale.

Purtroppo le condizione non erano delle migliori per via delle temperature poco sopra dello zero e delle precipitazioni non nevose…con il risultato che alla fine ero bagnato come fossi uscito da una lavatrice :.).

SABATO 29 OTTOBRE 2016

A distanza di una settimana, come esattamente un anno fa, rieccomi nuovamente al Passo dello Stelvio per questo antipasto di stagione sciistica.

Ancora sole, ma temperature decisamente più miti, con una differenza compresa fra gli otto e dieci gradi in più. Purtroppo neve in regresso, infatti attenzione alle mine vaganti sulla discesa dal Pirovano al passo, obbligo cautela e velocità moderata, e consigliabile seguire rigorosamente la traccia marmorea per non dare l'estrema unzione alle solette degli sci.

Decisamente migliore la situazione sula ghiacciaio con condizioni pressoché immutate. Il più bello di oggi è stata la discesa dalla vetta della Punta degli Spiriti fino allo skilift poso alla base della nord del Monte Cristallo, qui è una vera isola felice.

In vetta il freddo non è mancato con un vento laterale teso da Ovest sulla cresta finale. appena sotto al riparo dal vento il paradiso.

Sciata comunque divertente e non male queste due puntate allo Stelvio come antipasto di stagione... non resta che sperare di iniziare presto la vera stagione...


SABATO 22 OTTOBRE 2016

Sarò monotono, ma come iniziare il primo commento sulla prima uscita sugli sci dopo la pausa estiva con "si ricomincia".

E dove se non al Passo dello Stelvio, per certi versi è il giorno che attendo, dopo il week end della Stelviobike per fare ritorno sulle mie amate montagne dell'Alta Valtellina.

La prima cosa che mi viene da dire di questa giornata, è che un freddo come oggi al mese di Ottobre allo Stelvio non l'ho mai trovato. Temperatura di -8°C al passo appena arrivato, -2°C nelle ore centrali, in quota vento costante, con arrivo di nuvolaglia da sud sulle cime a sud delle piste, quindi sul Cristallo e la Punta degli Spiriti.

Quindi giornata con vere e proprie condizioni decisamente invernali, non autunnali miti come avevo trovato in questo ultimi anni.

Innevamento sufficiente per sciare, è la prima neve, che è rimasta in quell'isola felice che è il ghiacciaio dello Stelvio. Come sciata divertente su neve trasformata ben assestata.

Ora speriamo di bissare la prossima settimana e che sia un inizio promettente ... non come lo scorso anno.

SABATO 8 OTTOBRE 2016

Con l'itinerario di oggi è stato un tuffo nel passato per ben tre volte.

Il primo è stato ritornare a Valmadrera sui sentieri che erano il finale della Como - Valmadrera che ormai da tre anni orsono non si disputa più.

Il secondo è sulla ferrata del 30° OSA al Corno Rat, che è stata la mia prima via ferrata.

Allora avevo 16 anni, giusto 25 anni fa, e senza avere mai fatto una ferrata fare questa, non banale, non è stato da poco, forse avevo oltre che già le capacità l'entusiasmo e l'incoscienza dell'età.

Di allora mi era rimasta impressa la verticalità di quei placconi e le staffe metalliche, ed è ancora tutto come allora.
Il terzo è sulla ferrata del Corno Occidentale di Canzo, che non avevo programmato, ma visto che a metà mattina ero al rifugio SEV, ho voluto allargarmi...

Di questo ricordavo, poco o nulla, più o meno anche qui sono passati più di vent'anni.
Ferrata corta ma di tutto rispetto, con le sue difficoltà ed esposizione da non sottovalutare.

Nel complesso itinerario divertente, sicuramente da ripetere un prossimo autunno.

DOMENICA 25 SETTEMBRE 2016

Era dallo scorso anno che mi frullava in testa l'idea di percorrere le due ferrate Gamma uno e Gamma due al Resegone. Le avevo già percorse assieme una ventina di anni fa, e sono stato entusiasta di ritornare a rifare queste due ferrate.

La Gamma uno, moderatamente difficile con le difficoltà appiattite dalla presenze di scale, una dopo l'altra. Il passaggio più caratteristico di questa ferrata è l'attraversamento su una fune sospesa nel vuoto.

Tutt'altra storia invece sulla Gamma due, a detta è la più impegnativa d'Italia, e la sua fama non smentisce. Molto atletica, richiede forza nelle braccia e non avere paura del vuoto. A mio parere il passaggio chiave più difficile è poco prima dell'uscita, caratterizzato da un lungo "caminone", anche se non scherza il precedente passaggio chiave, caratterizzato dal superamento di un torrione con l'ausilio della forza delle braccia e catena, senza quelle non si va avanti, però è molto più breve.

Nel complesso facendo un paragone con quella dello Zucco Pesciola, la Gamma due è più impegnativa, però a mio avviso la variante difficile della ferrata allo Zucco Pesciola come passaggio è più impegnativo in quanto la pendenza della parete spinge indietro a mò di superamento di tetto. Mentre i passaggi chiave della Gamma due hanno pendenza inferiori, comunque non superiori ai 90°.

Alla fine posso ritenermi soddisfatto di questa doppietta...sicuramente da ripetere in un prossimo futuro...

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