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SABATO 28 OTTOBRE 2017

Si ricomincia, come da qualche anno a questa parte al mese di ottobre si rispolverano gli sci sulle mie amate montagne dell'Alta Valtellina sulle nevi del ghiacciaio dello Stelvio.

Quest'anno veramente esigua, mai visto così poca neve.
Si parte su un sottile strato di neve indurita parte dal gatto delle nevi parte dal vento, comunque si riesce a sciare facendo molta attenzione ai sassi dal Pirovano in giù, mentre sul ghiacciaio non ci sono problemi, anche se sono evidenti i segni della calda estate e dell'avarizia di precipitazioni di questi ultimi due inverni.

Ma nonostante tutto non ero l'unico disperato, e alla fine è venuto fuori un bel giro che neanche ci speravo con la doppia salita della Punta degli Spiriti, prima dal versante E, e poi da quello nord e dulcis in fundo anche la salita al Monte Cristallo.
Nel corso della seconda salita ho intravisto due puntini in movimento sulla cresta, poi dalla vetta della Punta degli Spiriti ho avuto conferma della traccia sulla cresta e così non me la sono lasciata scappare, dando anche un certo sapore alpinistico all'intera gita.
Nessuna traccia di sci sul pendio ONO, quindi il ritorno l'ho nuovamente effettuato a piedi, non c'è abbastanza neve da coprire la terminale.

Da sottolineare il clima freddo e il vento teso, quasi sempre costante, in quota.

SABATO 21 OTTOBRE 2017

Itinerario lungo le due ferrate minori del Monte Resegone, minori sia per lunghezza difficoltà e notorietà.

Le ferrate per eccellenza del Monte Resegone sono la Gamma uno e la Gamma due, quest'ultima considerata una delle più impegnative.

Certo la soddisfazione è più grande quando si percorrono le Gamma uno e due, anziché quella del Centenario e la Silvano De Franco.

Se la Gamma uno è considerata una scala unica, quella del centenario lo è ancor di più.

Tutte le paretine, comunque esposte e molto verticali tendenti a portare in fuori, sono praticamente attrezzate con staffe metalliche, azzerando di fatto le difficoltà e rendendo il loro superamento una questione meramente psicologica.

Decisamente più divertente la Silvano De Franco, seppure anche questa breve, dove quasi per fare media, è presente la catena metallica esclusivamente per la sicurezza personale e basta.

Si arrampica bene quasi integralmente senza toccare la catena, salvo una breve paretina verticale dove è presente l'unica provvidenziale staffa metallica.

Ciliegina sulla torta della giornata è la discesa con il giro ad anello passando per i Piani d'Erna.

SABATO 14 OTTOBRE 2017

Il Monte Coltignone, la montagna che sovrasta Lecco, ma che in quanti anni che ci passo sotto non avevo mai salito.

Per meglio dirla, sapevo dell'esistenza della ferrata al Corno Medale, ma non avevo mai pensato di salire da quelle parete che non si può non notare appena fuori dalla galleria del Monte Barro.

E così vuoi andando un po' alla ricerca di qualche ferrata nuova mi è venuta l'idea di salire la ferrata al Corno Medale e poi proseguire la gita fino alla vetta del Monte Coltignone. Ideale come itinerario autunnale vista l'esposizione completamente meridionale.

Giornata migliore non potevo trovare tuttavia per la giornata di ieri era forse meglio trovare un itinerario più a nord, o forse era meglio percorrere questo itinerario una delle scorse settimane in cui il clima era più fresco ... da annotare per il futuro ...

In sé la ferrata è molto divertente dalla buona roccia molto arrampicabile, ma usciti dalla ferrata per salire al Monte Coltignone ci attende un bel sentiero molto ripido sovrastato dalla vegetazione, evidentemente per la scarsa percorrenza di escursionisti, ma anche decisamente per escursionisti esperti, presentando anche un tratto attrezzato con catena che richiede una breve arrampicata.

Con la giornata di ieri la frescura e l'ombra li ho trovati nel bosco che dal Corno Medale scende a Rancio. essendo un sentiero che si sviluppa incassato nella valle sottostante il Monte Coltignone all'ombra del Corno Medale.

SABATO 7 OTTOBRE 2017

L'idea della scala di legno e della scala di ferro mi era balenata quest'estate, per un possibile itinerario autunnale fra Monte Palanzone e Monte Bolettone.

In più avevo un lontano ricordo di una gita CAI ai tempi dell'escursionismo giovanile in cui salimmo al Monte Palanzone dall'Eremo di San Salvatore, ma senza fare la scala di legno. E quindi mi sono deciso di andare alla scoperta della valle Bova.

É venuta fuori un itinerario ad anello molto divertente e interessante ma impegnativo per la parte che riguarda le scale, qui la difficoltà EE, dalla lunghezza di 22 Km e 1650 metri di dislivello.

La difficoltà EE è appunto data dal superamento delle scale di legno e di ferro e dalle cenge erbose esposte che seguono nella salita. Infatti la valle Bova è circoscritta da una falesia e grazie alla scala di legno, giunti in fondovalle, è possibile superare il salto di roccia e proseguire il nostro cammino.
La scala di ferro è adiacente ma posta sul versante idrografico opposto, ed era stata costruita in sostituzione della vecchia scala di legno decadente, ma poi riposata nel 1983.

Giornata migliore non potevo trovare, grazie la vento da nord che ha spazzato le nuvole persistenti da qualche settimana, che almeno avessero portato un po' di precipitazioni.

Itinerario sicuramente da ripetere in futuro.

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